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In questa degustazione ci metteremo alla prova con una mini orizzontale di Pinot Nero, annata 1999. Uno italiano e uno francese, il primo recuperato ad un prezzo ridicolo, e l’altro acquistato da un venditore per una cifra ben 10 volte superiore! Vediamo un po’ come è andata..
Il primo vino è il Pinot Nero Schwarzhaus riserva 1999 di Cornell e si presenta granato tenue, che sfuma quasi nell’aranciato. Al naso è interessantissimo, molto fine e elegante, con un sacco di sfumature. Un misto di dolce amaro, con caramelle ai frutti di bosco e note agrumate di scorza. Tanto sottobosco e una bella speziatura, con lieve affumicatura in chiusura. Al palato entra apparentemente facile, ma in realtà è solo il corpo snello. Il vino poi esplode in una molteplicità di sensazioni. Ha un’ottima struttura, con ancora una bella freschezza e tanta sapidità. Armonico, torna un po’ tutto, note floreali, tanti agrumi, con un finale quasi salino. Al riassaggio è subito evidente che rispetto al cugino d’oltralpe ha una tendenza più sulla freschezza. Emergono più fiori ed una speziatura più intensa, rustica diciamo. Comunque si dimostra molto fine anche nel confronto. Tanta frutta fresca e balsamicità mentolata. Note resinose e di macchia mediterranea. Cioccolato fondente e arancia sanguinella. Note ferrose ed ematiche che ben si percepiscono anche al palato. Dove troviamo un’altra conferma, è un Pinot Nero ormai maggiorenne che si rivela ancora un ragazzino. Torna bene la frutta fresca e note piccanti pepate. Il tannino ha bisogno di tempo per ammorbidirsi ulteriormente. Grande armonia e ottima persistenza, torna tutto in un susseguirsi di sapori e sensazioni. Senza dimenticare la beva super, infatti la bottiglia è presto finita.